Pagine

domenica 1 novembre 2015

La Scrittura Creativa

Ad Ottobre ho frequentato un breve corso di Scrittura Creativa.

Le quattro lezioni di due ore ciascuna sono state intense, stimolanti e divertenti.
L'insegnante, che si è detto alla sua prima esperienza come tale, è stato esaustivo ed ha fatto si che noi sette partecipanti lavorassimo davvero alacremente, affidandoci ogni volta un compito per casa.
Quello che è uscito da questo corso, grazie a Roberto, così si chiama l'insegnante che ha saputo tirare fuori da ognuno qualcosa, è stato un breve racconto nel quale ci ho messo si del mio, ma che di volta in volta è stato ispirato dalla lezione e dagli altri scrittori.
Non è stata la prima volta che scrivevo, e come gli altri miei compagni, conservo decine e decine di quaderni più o meno ingialliti con dentro scritti, poesie, inizi di romanzi che mai hanno visto la luce, diari a non finire.
L'approcio alla scrittura però questa volta è stato diverso. Quando conosci le cosidette regole provi ad applicarle e quello che rimane poi scritto sulla carta prende vita da solo.
A dirla tutta, forse quando sono entrata per la prima volta nella stanza dove si teneva il corso, ero quella più sicura di tutti. Con in tasca già qualche piccola pubblicazione passata, e un racconto fresco fresco che aspettava di essere mandato ad un concorso letterario e la sfrontatezza della sicumera che maschera le peggio insicurezze. Ed infatti, a fine corso forse sono uscita come quella meno sicura di saper scrivere di tutti gli altri. Questo non per la recensione o i commenti dell'insegnante, ma semplicemente perchè io scrivo a prescindere dalla regole. Se un racconto per essere chiamato tale deve avere:
Protagonista - Antagonista - Climax - Conclusione
allora non sarò mai una scrittrice nel senso tecnico del termine. Io scrivo come viene viene. Poi metto in ordine quello che ho scritto. Ma il tutto può anche non avere un filo logico. Può anche non esserci un protagonista, può anche non esserci l'antagonista e forse manco il climax. Ed alla fine non c'è nessun cambiamento.

Il corso è stato interessante per tanti versi, ed ho sicuramente imparato molto, quindi questa non vuol essere una critica. Penso però che a volte le regole debbano pur essere infrante.

Il racconto che ho scritto per il corso sta alle regole. Il racconto che ho scritto per il concorso no.

Sono curiosa di scoprire se poi alla fine qualche menzione la spunterà, o se criticheranno perchè il mio scritto non ha ne un capo ne una coda.

Vedremo. Come diceva Doris Day: Que sera, sera. Whatever will be, will be.
 

1 commento:

  1. Ciao e benvenuta su Blogger :)
    Non so come ho fatto a finire sul tuo nuovo spazio, ma mi sono trovata d'accordo con quello che hai scritto..anche secondo me le "regole" non esistono quando si parla di arte.
    Se non ti dispiace, ti seguo!
    Passa da me se ti va! (Fra l'altro chiedo sempre di commentare da me sennò non mi accorgo delle risposte!).
    A presto!

    RispondiElimina